Dichiarazioni
Capello: «Errore Milan? Aveva il centrocampo più forte: non è rimasto nessuno»
Intervistato ai microfoni della “Gazzetta dello Sport “, Fabio Capello, ex tecnico dei rossoneri, parla del momento del Milan, reduce da un deludente pareggio registrato contro il Bologna. Di seguito, le sue affermazioni:
«Il Milan non può pensare di correre per il terzo posto. […] Questo Milan veniva da uno scudetto e da una stagione strana, con la semifinale di Champions e il quarto posto conquistato per i problemi della Juventus. E ha fatto una campagna acquisti non indifferente, mi pare. I punti di distacco dalle prime sono tanti. L’Inter è fuori categoria per valore della rosa. Il Milan però per me ha una squadra superiore alla Juventus. Insomma, ha la seconda rosa del campionato»
E qual è, allora, il problema? «Diversi giocatori acquistati hanno impiegato diverso tempo per integrarsi, per capire il calcio italiano. Poi gli infortuni, che vanno messi in evidenza. “Warum”, direbbero in Germania. Perché? Non sta a me dirlo. Non so quante responsabilità ha il preparatore, se si è lavorato troppo o troppo poco, se si è andati a giocare partite in tournée invece di fare preparazione. Dico solo una cosa: l’incidenza di certi problemi muscolari fa riflettere»
Chi sacrificherebbe in caso di necessità? «Bellissima domanda con una bellissima risposta: lo sa l’allenatore. Io penso che un allenatore possa perdere un giocatore chiave, un punto di forza, solo se sa che arriveranno due rinforzi per risolvere due problemi. La difficoltà però è un’altra… Trovare i giocatori che fanno la differenza. Il Milan per me non può fare acquisti sperando che crescano con il tempo. Il Milan deve prendere giocatori di garanzia, che cambino la squadra. Guardate l’Inter. L’Inter – continua Capello – spende soldi in un’altra maniera. Al Milan serve subito un centrocampista che prenda in mano la squadra, un giocatore di personalità da mettere al centro di tutto. L’Inter vince le sue partite con il centrocampo, è in quella zona di campo che fa la differenza. E anche Rabiot, per la Juve, è fondamentale.
Dove ha sbagliati il Milan? «Il Milan aveva Calhanoglu, Kessie, Bennacer e Tonali. Quello era il centrocampo più forte d’Italia e il Milan lo aveva in casa. Non è rimasto quasi nessuno»
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