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Dichiarazioni

Braida: “Inter favorita se il Milan non avrà Leao”

Anche Braida dice la sua sull’attesissimo derby

Ariedo Braida un giorno si presentò a casa di Andriy Shevchenko con una maglia del Milan e il suo nome stampato sul retro. Aveva anche una palla di vetro. Ecco le sue parole rilasciate alla Gazzetta dello Sport:

Direttore, lei è stato il primo a volere Shevchenko al Milan. Come fu quel gol?

Lo ricordo come irripetibile: segnò cadendo, contrastato, con la voglia di vincere e il furore di Sheva. Andriy in Ucraina con Lobanovski faceva i percorsi militari e lì o vivi o muori. Lui ha scelto di vivere”

La settimana più tesa della sua vita?

Probabilmente sì, un derby così lascia il segno, si ricorda per sempre. Il calcio fa sognare e piangere, è una metafora della vita… e il derby è così, ti fa sognare e piangere”

Diciamo la verità: la paura quella volta non era più della voglia di vincere?

Braida
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“Un derby così è come quando incontri una bellissima ragazza: ci pensi sempre, vuoi trovare a tutti i costi una soluzione per stare con lei. Significa che la paura è in noi però, in partite così, non devi farti vincere. Io nel 2003 un po’ avevo paura ma sentivo crescere in me la convinzione che potevamo farcela”

L’immagine che resta nella testa?

Il gol di Shevchenko e il polpaccio di Abbiati li avrò davanti agli occhi, stampati, finché starò in questo mondo”

Direttore, ma questo derby? L’Inter è favorita, no?

Sulla carta sì, se Leao non giocherà può avere qualcosa in più. Leao è troppo importante, per il Milan è fondamentale, è uno dei giocatori che decidono le partite”

E allora, nel caso, come farà il Milan?

Mi auguro abbia lo spirito, quello che fa lottare e sognare”

Chi è il simbolo di questo spirito, Tonali?

Tonali, sì, per quel suo furore gattusiano. Rino era l’espressione di chi vuole arrivare anche quando non ha più forze. Trovava sempre l’energia per superare gli ostacoli. In quelle situazioni, qualcuno cade e qualcuno li supera: non siamo tutti uguali”

Giochiamoci la domanda banale. Potendo togliere un giocatore all’Inter, chi?

Di solito in questi casi si pensa agli attaccanti perché in carriera ho visto sì difensori fantastici… ma sono gli attaccanti che spesso determinano. E io, nell’Inter, vedo Lautaro molto forte ma anche Lukaku e Dzeko”

Dal 2003 sono passati vent’anni: troppi per una città come Milano?

No, è normale. Il treno nel calcio di solito passa, ma puoi restare anni ad aspettarlo”

Stasera sarà allo stadio come quella volta?

Certo, non posso mancare”

Con San Siro rossonero, allora, si sentirà a casa… ma ci dica, chi sono i suoi migliori amici interisti?

Beh, diciamo che conosco Beppe Marotta e Piero Ausilio da quando erano piccoli, quasi bambini. Marotta me lo ricordo a Varese, giovanissimo”

E direttore, se si può dire, Marotta e Ausilio sono sempre stati interisti?

“Certe cose non si dicono dai… Ma diciamo che qualcuno, in qualche momento della sua vita, ha detto qualche bugia..”

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