Consegnato il progetto a San Donato Milanese
Nella giornata di ieri il Milan ha compiuto il primo vero, grande passo ufficiale verso il nuovo stadio, presentando al Comune di San Donato Milanese la proposta di variante urbanistica necessaria per proseguire nel progetto sull’area San Francesco. Ora se ne discuterà con tutti gli enti coinvolti: il Comune, la città metropolitana, la Regione, Autostrade e Rfi. “Siamo all’inizio dell’iter ma in questo progetto abbiamo già messo molto impegno, tempo, uomini e risorse“, ha spiegato il presidente Paolo Scaroni. Lo riferisce la Gazzetta dello Sport.
C’è già stato un lungo lavoro alle spalle: nove mesi di studio di fattibilità, un team di venti consulenti al lavoro, cinque aree della città metropolitana prese in considerazione (tra cui, come si sa, quella di La Maura il cui progetto è stato bocciato in culla), fino ad arrivare a questa di San Donato (“che abbiamo nel cassetto da circa un anno”, aggiunge Scaroni). Il Milan a giugno ha acquisito SportLifeCity, ovvero la società proprietaria dei terreni, facendo proprie, quindi, le autorizzazioni già ottenute, come quella fondamentale di destinare l’area San Francesco alla costruzione di un’arena sportiva da circa 20 mila posti. La variante sta nel sostituire l’arena con uno stadio da 70mila posti.
Stadio da 70 mila posti con gradinate più profonde e sedute più generose per un impianto adatto anche per eventi, concerti e altri sport (il campo non sarà retrattile e non è previsto un tetto che lo copra). A ridosso, la nuova Casa Milan, lo store e il museo, un hotel e un centro intrattenimento, nel solco delle linee guida di Gerry Cardinale, che con Romani ha già lavorato su diversi altri impianti negli Usa.
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