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Dichiarazioni

Sacchi post Macedonia-Italia: “Sbagliato tutto”

Il punto di vista di Sacchi sul pareggio degli azzurri in Macedonia

Con un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha commentato il deludente pareggio dell’Italia contro la Macedonia. Ecco le sue considerazioni:

Che cosa sarebbe servito?Il coordinamento. Non c’era un’idea di gioco, uno stile. Il problema è che far funzionare i meccanismi alla perfezione richiede parecchio tempo. E in Nazionale, detto da uno che ci è passato, di tempo non ce n’è”

Nella ripresa il ritmo è leggermente aumentato, però…All’inizio sì, ma dopo il vantaggio ci siamo chiusi e abbiamo pensato solo a difendere l’1-0. Non è così che si deve fare”

Risultato giusto? “Purtroppo sì”

Donnarumma colpevole sul gol della Macedonia del Nord?Diciamo che non ha compiuto una prodezza, ma era da dieci minuti che i nostri avversari giocavano vicino alla nostra area”

Che deve fare ora Spalletti?Luciano è un ottimo allenatore, ma non è un mago. Non gli si possono chiedere i miracoli. Un consiglio, però, mi sento di darglielo: lui ha preso una squadra che evidentemente non era all’altezza del compito. Probabilmente non conosceva tutti i giocatori dal punto di vista caratteriale. E’ necessario scegliere elementi affidabili per creare un collettivo come ha fatto a Napoli. Un c.t. non ha tempo per cambiare la mentalità dei giocatori, deve puntare su uomini che siano disponibili e che interpretino al meglio le sue idee”

Sacchi
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Qualcuno in particolare?Preferisco non fare nomi. Dico soltanto che Spalletti non ha il tempo né la possibilità di modificare la testa di un giocatore che non è abituato a fare certe cose. Quindi è necessario che abbia ragazzi affidabili, intelligenti, disponibili, con elevate motivazioni e un forte spirito di squadra. Altrimenti, per un allenatore di nazionale, è come andare al suicidio e non credo che Spalletti abbia quest’intenzione”

Il problema principale?Ce ne sono tantissimi, ma quello che mi viene in mente è il seguente: l’Italia, a livello di club, non esprime e non ha mai espresso uno stile di gioco, a differenza della Spagna, ad esempio. Questo è un guaio, perché significa che i calciatori non sono tutti sintonizzati sulle medesime frequenze. Tocca a Spalletti dare uno stile, cosa tutt’altro che semplice considerando che non può svolgere tanti allenamenti”

Qualcosa che ha funzionato?Faccio fatica, ma la sufficienza mi sento di darla ai due terzini. Hanno spinto bene nel primo tempo, e ci hanno provato nel secondo”

I centrali difensivi?Non benissimo, troppo macchinosi nell’impostazione”

Il centrocampo?Poco propositivo e con poche idee. E anche in attacco non ci sono stati i corretti movimenti”

Possibile che Spalletti riesca a far diventare l’Italia un piccolo Napoli?Glielo auguro, perché il suo Napoli ha divertito il mondo puntando sul gioco collettivo. Ma l’impresa, non lo nascondo, è davvero complicata”

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