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Nuovo stadio, il Milan si rivolge ai propri tifosi

Un sondaggio in 29 domande via mail ai 41.500 tesserati per conoscere abitudini e bisogni

Noi il nuovo stadio lo vogliamo fare e lo faremo, ma voi tifosi come vorreste che fosse, quali servizi vi stanno più a cuore, in che cosa dovrebbe migliorare rispetto all’attuale San Siro? Questo il senso del sondaggio lanciato ieri dal Milan e inviato via mail a tutti i 41.500 abbonati della stagione 2022-2023. Sono in totale 29 domande che servono a conoscere le abitudini attuali dei frequentatori del Meazza e come potrebbero cambiare se la futura casa del Diavolo – qualunque sia il luogo prescelto per la sua realizzazione – offrisse nuove prospettive e possibilità.

Nel sondaggio, commissionato alla CAA ICON, evidenzia la Gazzetta dello Sport, società di consulenza nel management dello sport, c’è una parte che serve a profilare l’abbonato e le sue abitudini come frequentatore del Meazza: dati anagrafici, residenza, quanto tempo prima del fischio d’inizio arriva allo stadio, se acquista cibo o prodotti commerciali, qual è il mezzo di trasporto utilizzato, quante partite ha intenzione di vedere nel corso della stagione, se utilizza uno dei parcheggi, se fa parte di un gruppo organizzato.

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Nella seconda parte si dà uno sguardo al futuro, chiedendo quali sono i servizi che dovrebbero migliorare rispetto all’attuale impianto: la comodità e l’ampiezza dei seggiolini, la possibilità di avere più parcheggi per chi arriva con auto privata, bagni più accessibili e di qualità maggiore (nota dolente dell’attuale Meazza…), bar più numerosi e meno affollati, l’hospitality nel pre e nel post partita, la connessione wi-fi e una migliore accessibilità alla rete. C’è anche uno schema ipotetico del nuovo stadio (come quello che si trova quando si acquistano i biglietti) con la divisione in settori e la richiesta di indicare a quali si potrebbe essere interessati. E poi altre domande per verificare l’intenzione di acquista

Comune di Milano in una velata polemica con chi mette in fila i no senza proporre idee alternative, ma è evidente che i problemi su La Maura, attesissimi, sono già cominciati. Resta da capire se burocrazia e dibattiti freneranno il progetto però una soluzione ci sarebbe: un accordo di programma che coinvolga Regione e Comune. Cardinale, di sicuro, non ha intenzione di aspettare. Così come non ha intenzione di aspettare il Milan.

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