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Milan, tanti addii a zero: il mercato ne risente
Troppi giocatori persi a zero: il mercato ne risente
Immaginate che mercato potrebbe fare il Milan con 180 milioni a disposizione. Di questa somma virtuale, una cinquantina sono quelli che Paolo Maldini e Ricky Massara, d.t. e d.s. rossoneri, avranno verosimilmente a disposizione in estate per rinforzare la squadra di Pioli. Il resto invece è aria, è ciò che poteva essere e non è stato. Lo analizza La Gazzetta dello Sport.
Gli addii a zero Perché dando un’occhiata alle stime di Transfermarkt, il valore dei cartellini di Kessie, Romagnoli, Calhanoglu e Donnarumma ammonterebbe oggi a circa 130 milioni in totale, ma i fatti dicono che dai loro addii il Milan non ha ricavato un centesimo. Tutti hanno salutato da svincolati. In passato è successo anche con altri ex rossoneri, da Biglia a Bonaventura, ai tempi senatori nel gruppo che Pioli stava formando. E Kessie e Romagnoli lo hanno fatto addirittura con uno scudetto appena cucito sul petto. I dirigenti milanisti, negli anni che precedevano la scadenza di contratto, non li hanno blindati; quando si è avvicinato il momento di perderli a parametro zero, poi, non li hanno venduti. E quando il Milan ha venduto? In termini economici non è cambiato molto: i guadagni sulle cessioni non hanno spostato quasi nulla.
Mancati incassi Una criticità quasi cronica che ha il suo peso, soprattutto per un club che fa della sostenibilità la sua stella polare in ogni settore, compreso ovviamente il mercato. Se la filosofia aziendale è “spendo quanto incasso”. Insomma, il Milan dovrà cambiare marcia e iniziare a vendere meglio. Fino a ora, Maldini e Massara non ci sono riusciti. Prendete i giocatori ceduti nell’ultimo triennio. Il riscatto di Jens Petter Hauge da parte dell’Eintracht Francoforte. L’ anno scorso, ha fruttato una decina di milioni, che si sono tradotti in una plusvalenza da quasi 5 milioni. Con una somma simile, per capirci, è stato pagato il riscatto di Messias dal Crotone. La cessione di Paquetà al Lione, a settembre del 2020, per 20 milioni , non era bastata a realizzare una plusvalenza (il brasiliano era stato pagato oltre 38 milioni un anno e mezzo prima): i circa 5 milioni arrivati nelle casse rossonere lo scorso agosto, grazie al passaggio di Paquetà al West Ham e alla percentuale di rivendita riservata al Milan, di fatto non hanno influito sulle grandi manovre del mercato rossonero.