Calciomercato
Milan, le ipotesi per l’attacco che verrà
Numeri 9 cercasi: da Morata passando per Arnautovic
Attacco Milan: mancano i gol là davanti ed è arrivato di porre rimedio a questa problematica. Gli attaccanti costano e il Milan, più che altrove, dovrà scegliere. Una punta giovane o una esperta? Due 9 esperti sono sicuramente seguiti. Marko Arnautovic per Maldini e Massara è un calciatore forte e sì, ha delle chance. Ha un ingaggio pesante da 3 milioni a stagione ma il cartellino si prende con poco, pochissimo. Discorso simile per Alvaro Morata, che ha un contratto con l’Atletico Madrid fino al 2024. Corto. L’Atletico e gli agenti parlano per un rinnovo ma il Milan ha preso informazioni e ci pensa. Per tre settimane, fino alla fine della Serie A, sarà tempo di manovre, sondaggi, piani. Poi tutto cambierà e il vento del mercato, contateci, sarà tempesta.
Dunque per l’estate, riferiscono i principali quotidiani sportivi, si prevede una campagna investimenti importante ma prima va centrato l’obiettivo qualificazione in Champions, fondamentale per le casse della società. Poi il Milan cercherà una punta e un centrocampista, ma anche un terzino che possa dare respiro a Theo Hernandez e un esterno destro sulla trequarti. Mosse e prospettive per alzare il livello qualitativo dopo il mercato dell’anno passato che non è stato fruttuoso.
Olivier Giroud va per i 37 anni, Ibrahimovic non dà più alcuna certezza sul suo impiego, Rebic ha offerto una stagione terribile così come Origi, che non ha mai inciso per come si sarebbero aspettati Maldini e Massara quando lo hanno preso a parametro zero un anno fa (Marko Arnautovic del Bologna è uno dei nomi, ma serve un bomber giovane e che segni con costanza). Tutti passaggi fondamentali per i due dirigenti, il cui contratto – va ricordato – andrà in scadenza il 30 giugno 2024 mentre quello di Pioli – che è ben visto non solo dall’area sport, ma anche dalla proprietà – decadrà il 30 giugno 2025. Certo, se il Milan alla fie non dovesse andare in Champions, molti si dovrebbero assumere pubblicamente le loro responsabilità, con le dirette conseguenze del caso.