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Milan, Leao va a lezione di umiltà da Fonseca
Si può dire tutto ma non che a Fonseca manchi il coraggio. Durante la sfida contro il Club Brugge ha impartito l’ennesima lezione di vita a Rafael Leao. Per Stefano Pioli era uno degli intoccabili, per l’attuale allenatore del Milan è uno dei tanti. Sostituisce il numero 10 rossonero al 60′. Entra Okafor e nel giro di un minuto serve a Reijnders l’assist del momentaneo 2-1. Tutti esultano, anche i giocatori in panchina. Tutti tranne Leao. Evidentemente per lui era più importante essere deluso dalla sostituzione rispetto all’esultare per un gol che si è rivelato provvidenziale per il proseguimento della partita. Da inizio stagione a oggi con Fonseca Leao ha portato a termine tra campionato e Champions solo due partite. Che qualcosa sia cambiato è sotto gli occhi di tutti.
Ha commesso degli errori questo è vero ma almeno Fonseca si assume tutte le responsabilità delle proprie scelte e non le manda a dire ai suoi giocatori quando non rendono al massimo. Forse non è come Conte, ma ha carattere. Lo ha dimostrato oggi, lo ha dimostrato due settimane fa a Firenze, rimproverando Theo Hernandez e altri giocatori che non hanno voluto far battere i rigori a Pulisic, di fatto il primo rigorista della squadra. Nessuno è intoccabile per lui, specie chi non si impegna. Il Milan oggi da quando è uscito Leao ha iniziato a giocare da squadra. Tutti si sono aiutati e sacrificati all’occorrenza. Esattamente come sabato scorso contro l’Udinese.
Leao a lezione di umiltà da Fonseca. Il tecnico gli sta lanciando dei messaggi inequivocabili: o ti impegni o non giochi. Perchè un allenatore deve essere in primis un motivatore. E da questo punto di vista Fonseca è inattaccabile. Sta a Leao decidere che strada seguire.
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