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Milan, Theo da treno a passeggero del sidecar
MOMENTO NO – Vi ricordate di Theo Hernandez? Sì, quel terzino sinistro da 29 goal e 39 assist in cinque stagioni, capace di sgroppate a velocità altissima con la palla tra i piedi. Dovrebbe essere ancora un giocatore del Milan, ma in queste prime partite stagionali sembra aver lasciato il posto a un cugino poco avvezzo all’attività fisica. Tanto che dopo la batosta inattesa della Francia con l’Italia in Nations League, anche Deschamps ha preferito tenerlo al caldo in panchina nella sfida contro il Belgio.
PRIME PARTITE – Fonseca, consapevole della tenuta fisica discutibile di Theo, si è attirato i primi fischi della stagione lasciandolo fuori all’esordio con il Torino. In quella circostanza il terzino è entrato al 60esimo e ha sfiorato il goal del 3-2, dopo uno doppio svantaggio che sembrava insormontabile. Così il weekend successivo arriva la trasferta di Parma: la partita si trasforma in un disastro difensivo degno di quei Milan pre-Pioli che stentavano ad arrivare in Europa League. Uno dei protagonisti in negativo è proprio Theo Hernandez, colpevole di aver perso in velocità prima Man e poi Cancellieri. Due goal identici in cui il terzino ha arrancato oltre ogni misura.
LAZIO – Per la terza giornata si disputa il primo big match rossonero, la trasferta all’Olimpico contro la Lazio. Non si ha traccia di bel calcio, ma ancora una volta Fonseca attua scelte coraggiose: fuori Theo e Leao dagli undici titolari dopo la disastrosa prova di Parma. Il Milan offre una prestazione leggermente migliore delle prime due, ma poi un blackout di diversi minuti consente ai biancocelesti di ribaltare il risultato. Entrano proprio Theo e Leao insieme ad Abraham per dare una scossa ai compagni e dopo meno di un minuto i tre subentrati confezionano il goal del pareggio.
COOLING BREAK – Si è parlato fin troppo della lontananza di Theo e Leao dal resto della squadra durante il cooling break dell’Olimpico. Non una bella immagine, ma voglio credere che sia stata solo una scelta poco ponderata da parte dei due talenti rossoneri. In ogni caso, l’indolenza di Theo è una caratteristica a cui ci si è abituati negli anni; a volte è persino apprezzata se accompagna prestazioni da campione. Nel momento in cui le prestazioni vengono meno, ecco che l’indolenza diventa un tratto insopportabile per chiunque.
PRESENTE E FUTURO – Oggi il treno Hernandez si è trasformato in un passeggero del sidecar, quello seduto nella carrozzina. L’impressione è che il terzino si lasci trascinare dagli eventi e non trascini. Né in campo, né fuori. La situazione non è ancora drammatica, non può esserlo dopo appena tre partite di un nuovo ciclo. In passato Theo ha dimostrato di saper uscire al meglio dai momenti di appannamento e il futuro prescinde ancora da quella fascia sinistra che ha spaventato chiunque, in Italia e in Europa. Sicuramente il Milan non sta vivendo una situazione idilliaca, ma deve affidarsi ai suoi campioni per riemergere dall’abisso. Dal suo canto, Theo ha il compito di ritrovare una forma fisica accettabile per guidare i suoi compagni verso nuovi successi. Non c’è altra strada.
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