Dichiarazioni
Boban: «Milan, il gioco non c’è. Fonseca scelga il 4-3-3. Ibra? Non ho capito cosa fa…»
Intervistato ai microfoni della ‘Gazzetta dello Sport‘, Zvone Boban ha affrontato diverse tematiche, regalando opinioni, giudizi e previsioni. Come naturale che sia, Boban ha anche parlato del suo Milan. Di seguito, le sue affermazioni: «Negli ultimi otto mesi mi sono divertito a vivere una vita normale. Famiglia e amici, sfruttando il tempo libero che non ho mai avuto. E godendomi i miei hobby: libri, carte e scacchi. Naturalmente tra una partita e l’altra delle tantissime che vedo di ogni campionato, con la stessa passione di sempre».
Sta per iniziare la nuova Champions con un formato innovativo che desta molta curiosità, ma anche qualche dubbio in chi amava il percorso classico della competizione. C’è stata anche la sua mano nella nuova formula? «Nonostante questo formato sia nato per avere più introiti, fregandosene dei giocatori e del calendario già intasatissimo, mi piace e credo divertirà tanto. E stato votato prima del mio arrivo in Uefa. Io ho litigato con tanti per far ridurre le partite nei gruppi perché inizialmente ne erano previste dieci e per me non permettevano l’integrità della competizione visto che ci sono 4 fasce di squadre come livello di forza. Alla fine sono state ridotte a otto»
Che ruolo potranno recitare le italiane in Champions? «L’Inter ha dimostrato di poter competere con tutti, le altre non le vedo a questo livello»
Domanda scontata allora: è sempre l’Inter la favorita per lo scudetto? «Assolutamente sì, è la più forte e completa»
Com’è la sua situazione attuale con il Milan? Possiamo parlare della squadra? «Purtroppo siamo ancora in tribunale, ma certo che possiamo. Per me il Milan – afferma Boban – è sempre il Milan»
Ha trovato giusta la scelta di Fonseca come allenatore? Le prime partite hanno evidenziato parecchia confusione: in cosa sta sbagliando? «Rispetto tanto il lavoro fatto da Fonseca allo Shakhtar, al Lilla e al suo inizio a Roma. È appena arrivato a Milano e bisogna dargli tempo, ma quello che mi preoccupa è che non abbia ancora la certezza che questa squadra può e deve giocare solamente con il 4-3-3, con Bennacer davanti alla difesa e non in panchina. Così le mezzali possono dare equilibrio e aiuto agli esterni super offensivi come Leao e Pulisic. Reijnders non può giocare a due in mezzo, Loftus non è creativo per fare il dieci. Sono due mezzali, sono dei cursori e portatori di palla, non veri organizzatori di gioco. Fonseca è all’inizio, è intelligente e spero si possa correggere perché al di là dei risultati il problema è il gioco, che per ora non esiste»
Cosa pensa del comportamento di Theo e Leao con la Lazio? «Hanno sbagliato e poi hanno cambiato la gara. Spero si sistemi tutto, sono bravi ragazzi»
Lei ha fatto di tutto per convincere Ibra a tornare al Milan e ora lo ritrova dirigente in un ruolo simile a quello che ricopriva Paolo Maldini. Come giudica finora il suo approccio e cosa si sente di consigliargli? «Ibra è un genio e lo ringrazierò a vita perché per amore del Milan accettò di tornare cambiando la storia recente rossonera e di tutti noi. Detto ciò, ora non ho capito cosa fa, quali sono le sue responsabilità e le sue competenze per poterlo giudicare. Spero le abbia capite lui, perché alla fine, sarà lui quello giudicato, mica Moncada. Resta il fatto che la squadra dello scudetto e della semifinale della Champions è stata imprudentemente smantellata, su quelle basi si poteva costruire tanto. Per me è stato un errore madornale»
Sente ancora spesso Maldini? «Sì, è un amico grandissimo e lo rimarrà per tutta la vita»