AMBIZIONI – Nonostante un mercato equilibrato e soprattutto mirato, c’è un reparto del Milan che è stato del tutto rivoluzionato: stiamo parlando dell’attacco. Quest’ultimo nel corso dell’estate ha perso Olivier Giroud ma ha guadagnato non un solo sostituto ma ben due. In primis l’esperto Alvaro Morata, gasato dalla vittoria degli Europei, in secondo luogo Tammy Abraham, centravanti in cerca di riscatto. Per il Milan e per Fonseca, il successo passerà dai due numeri 9 (che 9 non sono). Morata e Abraham hanno già dato saggio di quello che potrebbero apportare alla squadra. Morata ha giocato solo l’ultima mezz’ora contro il Torino, ma è stato fondamentale nel recupero della partita con un gol e rimanendo al centro delle azioni: la sua capacità più spiccata è quella di saper far girare chi gli gravita attorno, una qualità appetitosa se sulle fasce ai giocatori come Leao e Pulisic. D’altro canto Abraham è entrato a freddissimo contro la Lazio (aveva conosciuto i compagni nel pomeriggio) e si è subito messo in mostra con ottime sponde, una delle quali ha mandato in gol Leao. Se il fisico sorreggerà entrambi, il Milan potrebbe aver guadagnato due alternative importanti.
Chi rimane un po’ indietro sono gli altri attaccanti rossoneri: uno è Noah Okafor, l’altro Luka Jovic. Lo svizzero è più abile sulla fascia o al massimo da seconda punta. In generale l’ex Salisburgo ha sempre fatto bene subentrando dalla panchina, a gara in corso. Un discorso che vale a maggior ragione per Jovic. Il serbo, però, ha dimostrato di essere poco incisivo da centravanti centrale e molto più efficiente come seconda punta. Non è un caso che, viste le esigenze, il sacrificato della lista Champions sia stato lui. A riferirlo è “Tuttosport“.
