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Milan, sprazzi di Fonseca: con il Torino si alzeranno i ritmi
Il Milan disputa l’ultima gara pre-stagionale, vincendo 3-1 contro il Monza e confermandosi la detentrice anche della seconda edizione del ‘Trofeo Berlusconi’. Ad andare a segno i rossoneri Alexis Saelemaekers (la sua rabona è andata a sbattere contro Pablo Marì), Luka Jovic e Tijjani Reijnders. Per il Monza, ha segnato l’ex Milan Daniel Maldini. Interessante – ieri come in tutto il precampionato – la gestione della formazione da parte di mister Paulo Fonseca. Nella giornata di ieri, il portoghese ha schierato due formazioni, una nel primo e una nel secondo tempo. Il tratto comune dei due undici è l’amalgama quasi scientifico di giocatori di primo piano e attesi dalla titolarità con calciatori che dovrebbero essere decisivi entrando dalla panchina. Si conferma Saelemaekers nella prima frazione, fa vedere buone cose Okafor nella ripresa. Minuti anche per Alvaro Morata, ancora comprensibilmente indietro di condizione, ma già dentro il gioco rossonero come attitudine e posizioni. Come riporta la “Gazzetta dello Sport“, lo spagnolo ricopre un ruolo diverso dall’ex Giroud: spesso si allarga sulla sinistra, scambiandosi di posizione con Leao, e giocando la palla quasi da regista offensivo. La rosea nota anche il quadrilatero che si viene a formare con punta e trequartista insieme ai due centrocampisti, mentre gli esterni si portano alti: ben diverso dal 4-2-4 visto con Pioli.
Paulo Fonseca aveva immaginato il suo Milan come offensivo e aggressivo. Ed è quello che si è cominciato a ieri, per esempio dal primo gol: un pressing molto alto e di squadra che ha portato al recupero palla nella metà campo avversaria e alla successiva verticalizzazione immediata che ha liberato Saelemaekers al tiro e al gol. Tanto pressing e tanto movimento soprattutto sul fronte d’attacco: nè gli esterni, nè Morata tengono posizioni fisse togliendo punti di riferimento agli avversari. Bene anche nel secondo tempo in fase offensiva, anche se i ritmi sono più blandi. Da rivedere la fascia sinistra con Terracciano che (ancora) fa tanta fatica nel tenere la posizione e contenere il diretto avversario.