Il Tottenham vuole 25 milioni ma il Diavolo ha l’accordo con l’esterno: fumata bianca a 18-20, bonus compresi
Il contatto con gli agenti di Emerson Royal ha avuto l’esito sperato: il brasiliano si è promesso al Milan e con Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada ha raggiunto un accordo di massima di cinque anni da tre milioni netti a stagione. Forte di questa intesa, adesso il club di via Aldo Rossi andrà all’assalto del Tottenham per convincere gli Spurs a vendere l’esterno destro a una cifra «giusta». Al momento c’è ancora distanza tra le parti, ma la fumata bianca è molto probabile. Perché il giocatore ha espresso una chiara preferenza a indossare la maglia rossonera e Postecoglou non lo considera funzionale al suo progetto tecnico. Stando a quanto racconta in edicola la “Gazzetta dello Sport“, il Diavolo è partito da una proposta da quindici milioni più bonus, mentre il Tottenham ne chiede venticinque. La distanza sembra ampia – ma in realtà – non è così. Emerson Royal era stato sondato anche dal Villarreal, ma non ha avuto dubbi nel preferire il Milan, che gli consentirà di tornare a giocare in Champions League. Competizione che ha solo «assaporato» con la maglia del Tottenham e nella quale vuole mettersi in mostra.
Emerson Royal chiara richiesta di Fonseca: il Milan spinge
Ad attrarlo in rossonero è stata la grande tradizione di giocatori brasiliani a Milanello e l’importanza del club. Emerson – tra l’altro – è stata un’esplicita richiesta di Fonseca che vuole poter contare sulla spinta sulle fasce del brasiliano e di Theo Hernandez. La richiesta iniziale di venticinque milioni del Tottenham non va considerata come vincolante, perché la cifra spesa nel 2021 è in buona parte ammortizzata a bilancio. E anche una somma più bassa permetterà agli Spurs di fare una plusvalenza. Ecco perché il Milan conta di chiudere intorno a quota diciotto-venti milioni, compresi i bonus legati alle presenze e ai trofei conquistati. L’obiettivo sarebbe far arrivare Emerson Royal a Milanello per il raduno di lunedì, ma il Tottenham non ha fretta. Per di più, nelle trattative Daniel Levy è un osso durissimo.
