Oggi verrà annunciato ufficialmente Paulo Fonseca
Oggi a Milanello non sarà una giornata come le altre: verrà, infatti, annunciato Paulo Fonseca come nuovo allenatore del Milan. A presentarlo è Zlatan Ibrahimovic che prenderà la parola in conferenza stampa davanti a una settantina di giornalisti per presentare la prossima stagione. Tolta un’intervista a inizio anno accanto a Cardinale a un evento del Financial Times, questa sarà la prima uscita pubblica dello svedese come dirigente rossonero. Stando a quanto riferisce la “Gazzetta dello Sport“, la scelta di far parlare Ibrahimovic davanti alla stampa sia una decisione che arriva direttamente da Gerry Cardinale. Il manager americano vuole che lo svedese, con l’annuncio di Fonseca e la presentazione dei piani societari per la prossima stagione, si prenda la responsabilità e inizi a mettere la faccia anche davanti ai tifosi.
Intanto la cosa più importante è che verrà annunciato Fonseca, quale nuovo tecnico rossonero. L’eredità che andrà a raccogliere il portoghese è pesante, perchè nonostante le ultime due stagioni meno performanti, Stefano Pioli in quattro anni e mezzo ha comunque riportato il Milan nelle posizioni di vertice sia in Italia che in Europa. La scelta è stata fatta dal team dirigenziale in toto, capitanato dall’amministratore delegato Giorgio Furlani.
Milan, i cambiamenti aspettati con il portoghese
Ci saranno dei punti di continuità con il nuovo ciclo ma anche delle novità. Sicuramente lo schieramento tattico rimane in linea con quello di Pioli: generalmente un 4-3-3 o un 4-2-3-1, anche se Fonseca è molto più portato al cambio modulo anche da una partita con l’altra. Il compito maggiore sarà quello di ricostituire una fase difensiva degno di questo nome. Nell’ultima stagione il Diavolo ha incassato troppi gol e allo stesso tempo l’allenatore portoghese con il Lille ne ha subiti 10 in meno rispetto all’anno precedente. L’obiettivo in rossonero sarà simile e verrà sostenuto da alcune scelte sul mercato. Ci si aspetta una squadra più equilibrata che possa sfruttare sì la potenzialità nelle transizioni, ma che sappia anche lavorare ai fianchi l’avversario con il possesso palla.
