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Italia, Spalletti è certo: «Vinceremo l’Europeo»

La promessa del Ct azzurro

Luciano Spalletti, CT della nazionale, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport per parlare dell’Europeo in programma quest’estate. Ecco le sue parole:

Un messaggio piuttosto chiaro Spalletti… «Io ho bisogno di far venire fuori una Nazionale forte, non mi accontento di nulla. Voglio vincere l’Europeo e poi voglio vincere il Mondiale. Poi possiamo uscire anche subito, ma i discorsi che faccio alla squadra sono quelli che si aspettano tutti gli italiani: noi si va in Germania per vincere, non per partecipare. Lo richiede la nostra storia. Per riuscirci ho bisogno che questi calciatori diventino meglio di quello che sono. Non ho il tempo di esercitarli: serve qualcosa che gli entri dentro e gli accenda un fuoco, gli faccia sgranare gli occhi, gli dia la convinzione di potercela fare».

Spalletti
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La chiave più che tattica, Spalletti, è psicologica? «È quella che fa la differenza. Alla squadra vanno date certezze e motivazioni, non scuse e alibi. Non ci manca niente per competere con i migliori».

E il famoso gap con le grandi d’Europa? «Lo so che Inghilterra, Francia, Spagna e Germania sono forti, ma noi possiamo essere alla loro altezza. Però non si vince con calciatori che giocano bene solo per 20’ ma con quelli che fanno tante cose per 90’. E che sono dentro la partita anche se entrano dalla panchina o se sono in tribuna. Le energie mentali non vanno sprecate per gestire chi mette il muso. Perché sono energie tolte alla preparazione delle partite e noi non possiamo permettercelo. Per questo dobbiamo scegliere ragazzi propositivi, affidabili, con entusiasmo. Chi non ha queste caratteristiche può stare a casa, non ci serve. Voglio un gruppo sano e lasciare un’orma in questi tre anni, poi posso anche smettere».

Mi sta dicendo che dopo la Nazionale finirà di allenare? «Magari cambierò ruolo, perché avrò difficoltà dopo l’Italia a fare ancora l’allenatore».

Sul Milan: «Una squadra che mi piace sempre guardare? Il Milan. Probabilmente tra le grandi è la più camaleontica e le sue partite sono sempre diverse. Sanno fare un po’ tutto, Pioli riesce sempre a mandare in campo una squadra competitiva ad alti livelli, valorizzando le qualità dell’intera rosa»

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