Dichiarazioni
Karlsson: «Possiamo battere il Milan»
Le parole dell’esterno del Bologna
Karlsson, esterno del Bologna, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport per parlare anche della sfida di questa sera contro il Milan. Ecco le sue parole:
La sua prima gara in casa avvenne col Cagliari: dopo pochi minuti, un tiro potente colpì la traversa. Ecco: se fosse stato gol sarebbe cambiato tutto? «Beh, certamente mi avrebbe aiutato, avrebbe facilitato le cose, anche nell’ambientamento. Ma in questi giorni ho pensato che c’è tempo, mi ricapiterà e magari sarà gol. Dopo due mesi non vedo l’ora di giocare, di mostrarmi, di divertirmi giocando bene a calcio e tornare ai livelli visti in questa stagione».
Livelli da Europa: la parola è sogno, obiettivo o… da non dire? «Obiettivo, sogno e possibilità. Nel Bologna vedi bene lo spirito di tutti e si gioca un bel calcio».
Sartori ha detto che gioca il miglior calcio d’Italia. «Miglior calcio non so ma da quel punto di vista lì siamo a livello alto, molto alto. Fra i top. Sappiamo cosa fare, sempre».
Merito di Motta. «Lui è chiaro, sa cosa vuole in campo e lo fa capire bene. Quando insegna sa di cosa parla».
E’ dura ambientarsi in A? «Giocare in Serie A per me è anche una sfida. Una sfida non di tecnica ma mentale, perché la parte tecnica del calcio italiano non mi ha mai spaventato, io mi sento uno che vuole competere, da sempre. Motta mi insegna i meccanismi, quando difendere o appoggiare, tutto quello che fa parte dei movimenti di squadra. Nella mia vita ho giocato anche seconda punta ma la zona migliore per me è partire da sinistra, cercando la porta…».
Com’era il piccolo Jesper? «Un ribelle vero. Se sono sempre stato calciatore? No, dai 6-7 anni fino ai 12 ho giocato a hockey. Bello l’hockey. Poi però ho scelto il calcio: ero più bravo».
Quando Thiago l’ha messa per cinque gare di fila in panchina cosa ha pensato? «This is football…».
Il ds Di Vaio ha detto che lei a gennaio non si muove: giusto? «Mai pensato di andar via. E’ qui il mio focus , il posto in cui voglio migliorare, crescere, vincere».
Lei è stato pagato circa 12 milioni: un pensiero “pesante”? «No, mai stato pesante: l’unico obiettivo mio è tornare e dare al Bologna il mio meglio. Sempre».
Oggi rivedrà Ibra dirigente… «Io e lui abbiamo giocato insieme in Nazionale, lo conosco bene. Da piccolino guardavo i brasiliani come modelli, da Ronaldinho a Robinho o Neymar negli ultimi anni. Ma Zlatan è leggenda, ispirazione. Unico».
Zirkzee ha qualcosa di Zlatan? «Qualcosa c’è, sì. La fisicità o anche il saper trasformare le situazioni difficili in semplici. Di certo è bello vederlo giocare…».