Dichiarazioni
Maignan, l’ex difensore non ha dubbi: «Non doveva rientrare»
La riflessione di Marc Zoro, anch’egli vittima di razzismo anni fa
Mike Maignan ha fatto come Marc Zoro in Messina-Inter del 2005. Non ha preso il pallone tra le mani come il difensore ivoriano, ma dopo i cori razzisti ha detto “basta, giocate voi”. «E ha fatto bene». Zoro risponde da Abidjan, in Costa d’Avorio, dove commenta la Coppa d’Africa: «Sono passati vent’anni, ma il razzismo resta una piaga sociale». Ecco le sue parole rilasciate alla Gazzetta dello Sport:
Al posto di Maignan cosa avrebbe fatto? «Non sarei mai rientrato in campo. Ha fatto bene a fermarsi, ma sarebbe dovuto rimanere negli spogliatoi. Adriano a me disse di lasciar stare, ma in quel momento è impossibile ragionare. Covavo una grande rabbia».
Quale potrebbe essere la soluzione? «Chiudere lo stadio per sei mesi. È vero che parliamo solo di una piccola parte del tifo, se così si può chiamare, ma va dato un segnale. L’Udinese dovrebbe giocare in un altro stadio per un po’. Solo così le persone capiranno la gravità del gesto. E poi servono pene severe dalla federazione».
Cioffi nel post-partita ha detto: «Si è già espresso Balzaretti, parliamo di calcio». Che cosa ne pensa? «Un uomo senza personalità, e qui mi fermo. Mi viene in mente Ancelotti, che dopo un caso simile disse che sarebbe stato impossibile parlare di pallone. Cioffi ha sbagliato, non bisogna minimizzare. Ha avuto un atteggiamento da debole. Dovrebbe far capire ai suoi tifosi la gravità del fatto. Questi atteggiamenti sono parte integrante del problema».
Che cosa direbbe a Maignan? «Di essere forte, coraggioso. L’Italia è un Paese stupendo, mi ha preso per mano da ragazzino regalandomi diversi sogni, ma il cambiamento è un processo lento. È incredibile come dopo quasi vent’anni si parli sempre delle stesse cose: insulti, cori razzisti, ignoranza. Non vengono mai presi provvedimenti seri, è un peccato mortale».
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