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Qualcuno parla ancora di mercato fallimentare? La panchina salva ancora il Milan

Come ogni anno, per il Milan il match contro l’Udinese non è una semplice partita di calcio. E’ molto di più: una sfida ambo le parti tanto sentita che, anche in passato, ha regalato gioie e dolori ai rispettivi tifosi. All’andata, la squadra bianconera si era imposta 1-0, grazie al rigore trasformato da Pereyra al 62’. Il fatto curioso è che Cioffi, subentrato al posto di Andrea Sottil, ha festeggiato proprio contro i rossoneri la prima vittoria in campionato, arrivata alla undicesima giornata di Serie A. Oltre il danno, pure la beffa per mister Stefano Pioli e staff, uscito tra i fischi assordanti di un San Siro deluso (da lì a poco, il Milan si sarebbe giocato la sfida di ritorno contro il Paris Saint-Germain sempre tra le mura amiche).

Con uno score negativo contro l’Udinese e un altrettanto tabù contro Gabriele Cioffi, inevitabilmente la gara contro i friulani non poteva essere che un semplice confronto sul campo. Ma l’atmosfera si è ancora più caricata, quando Mike Maignan ha abbandonato il terreno di gioco per gli squallidi ululati e cori di matrice razzista nei suoi confronti. La partita, perciò, diventava qualcosa di più che un’occasione per conquistare i tre punti e allungare sulle inseguitrici per i primi quattro posti. Oltre i tre punti sul campo, andava conquistata una vittoria morale, tirando un calcio definitivo all’ignoranza e alla stupidità umana. Più difficile a farsi che a dirsi, poichè lo strano rimbalzo tra i piedi di Theo Hernandez ha favorito il 2-1 dell’Udinese con Thauvin. La disfatta sembrava dietro l’angolo, eppure la panchina rossonera, quella tanto criticata dai tifosi nei mesi precedenti, ha completamente ribaltato il risultato.

Panchina
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Milan, la panchina ti salva ancora: i numeri

Al 75’ Jovic entra al posto dell’americano Pulisic: a distanza di pochi minuti, il serbo segnerà il gol del 2-2. In pieno recupero, arriverà la rete di Noah Okafor, anch’egli entrato dalla panchina al posto di Reijnders al 68’. La panchina, dunque, ha salvato Pioli e il Milan in pieno alto mare. Una piccola rivincita per il duo Furlani-Moncada, criticati ampiamente per il mercato svolto la scorsa estate. E non è la prima volta che i subentrati rossoneri cambiano il parziale a favore del Diavolo. Per fare qualche esempio: entrato anche qui al posto di Pulisic, Jovic ha siglato la rete del 2-2 al 90’ contro la Salernitana. Oppure, contro l’Atalanta in campionato, l’attaccante serbo ha segnato la rete del momentaneo 2-2 all’80’. Discorso analogo per Okafor: nella gara contro la Lazio, lo svizzero ha matematicamente chiuso i conti all’88’. All’appello non manca neanche il Monza: al 76’, l’ex Salisburgo ha siglato il 3-0 per il Diavolo.

Rispetto alla passata stagione, con Origi e De Ketelaere impossibilitati per diverse ragioni a dare man forte all’armata rossonera, quest’anno la musica è totalmente diversa. Okafor vanta già quattro gol in Serie A, mentre Jovic sei tra campionato e Coppa Italia. Numeri non di poco conto, poichè il Milan ha evidenti problemi nel chiudere le partite e nell’essere incisivo sotto porta. Pensare di poter fare affidamento su alternative valide, tecniche e di qualità può essere un bel surplus per l’ambiente rossonero, alla ricerca della conquista matematica dei primi posti.

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