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Al Milan mai panettone fu così amaro
DELUSIONI – Venerdì il Milan ha lasciato a Salerno altri due punti fondamentali, tagliandosi sempre più fuori dalla lotta per il tricolore. Potevano essere tre, ma Jovic ha limitato i danni nei minuti di recupero sul solito splendido assist di Giroud. Ciò che preoccupa non è solo il risultato, ma soprattutto il gioco confusionario espresso durante tutto l’arco del match. Dopo il goal di Tomori, la Salernitana è riuscita a rendersi pericolosa in tante circostanze, costringendo Maignan a quattro ottimi interventi. Purtroppo il portierone francese si è reso protagonista di un grave errore sul tiro di Candreva, ma non si può incolpare un uomo che ha salvato la pelle ai suoi compagni in infinite occasioni, compresa la partita dell’Arechi. Ogni tanto sarebbe bello se i suoi compagni provassero a salvare lui, giusto per manifestare solidarietà.
ANALOGIE E DIFFERENZE – Non è la prima volta che i rossoneri hanno vita dura a Salerno: due anni fa l’andamento della gara e il risultato furono gli stessi dell’ultima partita. Quella volta ci aveva pensato uno degli ultimi lampi di Rebic a salvare il Milan dalla sconfitta, mentre Maignan commise l’unico errore di una stagione perfetta. Le dinamiche tra le due gare sono simili, ma il contesto è completamente diverso. Due anni fa il Milan era una squadra compatta, viva e famelica, che aveva vissuto una giornata no. Oggi la squadra appare allo sbando. Non difende con ordine, non sa che fare quando ha il pallone tra i piedi, si affida esclusivamente alle sgroppate di Leao e alle sponde di Giroud. Ma se il bomber 37enne sta tenendo in piedi la baracca da solo (ultimamente con l’aiuto di Jovic), il portoghese non ingrana.
INFORTUNI – La discontinuità di prestazioni e risultati dipende anche dall’epidemia di infortunati che attanaglia Milanello. Non è una novità e non può essere solo sfortuna. Sono solo sei i calciatori che non hanno avuto (ancora) problemi fisici in questa stagione. Si tratta di Mirante, Florenzi, Adli, Reijnders, Romero e Giroud. Tutti gli altri si sono fermati almeno una volta. L’ultimo è stato Tomori, in occasione del momentaneo vantaggio di Candreva. Da settimane Pioli, staff e società affermano che stanno lavorando per capire come risolvere questa situazione grottesca. Finora zero risposte e sempre nuovi contagiati.
PAUSA DI RIFLESSIONE – Negli ultimi giorni è trapelato che la dirigenza sta riflettendo sulle scelte da prendere, con Pioli sempre più sulla graticola. I tifosi non lo seguono più da tempo, i giocatori appaiono meno convinti del progetto tecnico. Il progetto tecnico, semmai ce ne sia ancora uno, naufraga partita dopo partita. Qualunque sia il futuro dell’allenatore del 19esimo scudetto, difficilmente avrà mai mangiato un panettone così amaro e pesante da digerire nella sua vita da professionista. Il capodanno potrebbe essere anche peggio a causa della sfida con la bestia nera Sassuolo. Ai tifosi non resta che attendere il 2024 in attesa di un miracolo, di un’illuminazione o banalmente, di un nuovo tecnico.
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