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Primato del Milan su Inter e Juventus: ecco il dato
Le ultime dichiarazioni di Giorgio Furlani e Paolo Scaroni, rispettivamente amministratore delegato e Presidente del Milan, si riflettono sulle campagne acquisti condotte dal club rossonero dopo l’entrata in
vigore delle agevolazioni per i calciatori ingaggiati all’estero. Dalla sessione estiva 2019-20 in avanti il Milan ha investito in Italia appena il 16,4% delle spese totali effettuate per i cartellini dei nuovi giocatori: 63,1 milioni contro 320,5 milioni destinati oltre confine. Emblematico l’ultimo mercato: quasi 130 milioni, tutti fuori dal nostro Paese per Loftus-Cheek, Pulisic, Musah, Reijnders, Chukwueze, Pellegrino e Okafor. In Serie A sono stati prelevati Sportiello, Jovic e Romero, tutti a zero. Il Milan è l’unica grande che sfrutta in maniera così pronunciata il Decreto Crescita. Inter, Juventus e Napoli, prendendo come riferimento le
altre vincitrici degli ultimi scudetti, lo fanno in modo più bilanciato. La Juventus ha speso addirittura più in Italia che all’estero: 348,7 milioni contro 303,3.
Quasi in equilibrio l’Inter che ha distribuito in Italia il 49,7% dei 437,2 milioni stanziati per rinforzarsi. Il Napoli si ferma al 28,2%, comunque più del 16,4% del Milan. Questa situazione dimostra che il Decreto Crescita finisce per spingere alcuni grandi club a dirigere massicciamente risorse all’estero pur di tenere sotto controllo il monte-ingaggi. Un problema aggiuntivo rispetto a quello della diminuzione del minutaggio degli italiani in Serie A. Non a caso proprio il Milan, tra le grandi, è quella che schiera meno titolari ‘azzurrabili’: ultimamente solo Calabria. A riportarlo è “Tuttosport“.
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