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Milan, Ibrahimovic e la sua versione: può tornare ma…
Lo svedese detta legge circa un suo ritorno in rossonero come dirigente
Zlatan Ibrahimovic di nuovo in rossonero, anche se fuori dal campo da gioco. La Gazzetta dello Sport in edicola oggi fa il punto su questa vicenda, Ibrahimovic di nuovo al Milan, come dirigente e come motivatore? Storicamente, il ritorno di Ibra a Milanello avvenuto dopo lo 0-5 di Bergamo con l’Atalanta, fu l’inizio dell’attraversamento del deserto. Con Pioli istituì fin da allora un proficuo e sincero sodalizio, spesso anche polemico perché è così che si può lavorare fianco a fianco senza concedere niente all’ipocrisia. Nei mesi in cui Ibra, per via degli acciacchi, non è riuscito a essere utile in campo ma si è fermato nello spogliatoio e in panchina, il suo contributo si è sentito e si è visto egualmente.
Adesso il proprietario Gerry Cardinale, l’ad Furlani, il presidente Scaroni gli hanno ripetutamente rivolto l’invito “a tornare in famiglia” per coprire un vuoto nella catena di comando (un ufficiale di collegamento tra Milanello e gli uffici di casa Milan) e risultare utile allo stesso Pioli. Questa ricostruzione risponde, indirettamente, all’altro quesito: è pensabile che tutto il Milan che conta si sia mosso con Ibra senza aver ascoltato il parere di Pioli? Assolutamente no. Vi ricordate come fu accolto Zlatan a Milanello quando di recente si presentò dopo la batosta nel derby e a poche ore dalla sfida di Champions con il Newcastle? Registrammo abbracci, sorrisi e qualche parolina giusta.
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