Rafael Leao non è ancora riuscito a sbloccarsi con la maglia rossonera, con il gol che manca da ormai 40 giorni. Per di più, il giovane attaccante portoghese è messo sotto pressione dalle critiche mai sperimentate in carriera. Risultato? Il portoghese sta vivendo una vera e propria crisi autunnale. Ma la causa può essere solo un fattore di campo? Stando a quanto riferisce la “Gazzetta dello Sport”, ci sono due motivi per la quale Leao sembra così innervositi e stizzito. Il primo è ricollegato al fatto che l’ex Lille non ha mai sperimentato un’aspettativa così alta. Il Milan a giugno gli ha fatto firmare un rinnovo quinquennale, che lo rende il giocatore tra i più pagati del campionato. Inoltre, in quella trattativa Leao ha chiesto il numero 10, puntualmente arrivato con la partenza di Brahim Diaz al Real Madrid. E, come è noto, quest’ultimo numero non è solo un segno grafico, ma simbolo di leadership e determinazione in campo. In questo modo, il portoghese, che solitamente gioca con spensieratezza, avverte le attese che salgono di partita in partita.
Leao nervi tesi: problemi tra i procuratori?
L’altro fattore è molto personale e riporta alla primavera, quando Leao si districò nelle trattative per il rinnovo con due agenti in campo e tutta la famiglia coinvolta. I protagonisti restano gli stessi: Jorge Mendes, storico agente del lusitano, e Ted Dimvula, il procuratore francese con cui Rafa ha firmato una procura valida fino a febbraio 2024, e papà Antonio che è quasi un agente aggiunto. Da diverse settimane, il rossonero è strattonato. Mendes, dal canto suo, punta ad arrivare a febbraio, quando scadrà l’accordo con Dimvula e prendere il controllo delle azioni. Il procuratore francese, invece spalleggiato da papà Antonio, vuole rinnovare l’accordo per diventare a tutti gli effetti il procuratore di Rafael.
