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Dichiarazioni

Cardinale: «Stadio? Voglio dare ai tifosi la nuova Scala del calcio europea»

Le parole del patron rossonero

Gerry Cardinale, patron del Milan e proprietario di RedBird, ha parlato a ClassCNBC dopo aver ritirato il premio Da Vinci per la Finanza. Ecco le sue parole:

Sull’investimento in Italia: «Sta andando tutto bene finora, ma siamo qui solo da un anno. Ho fatto passare il primo anno senza fare molto, ho osservato, volevo assicurarmi di non arrivare in Italia e comportarmi da americano. Ci siamo presi un po’ di tempo. Chi ci ha preceduto ha fatto un ottimo lavoro e di portare il Milan al punto in cui si trova. Questo mi ha permesso di fare quello che stiamo facendo ora. Finora i milanisti sono stati fantastici, tutti mi hanno accolto bene. Abbiamo cambiato tanto, a volte i cambiamenti spaventano, ma siamo qui a lungo termine per fare bene dentro e fuori dal campo» 

Sul modello di business americano: «E’ possibile usare il nostro modello in Italia, ma dovrà essere italianizzato. Non si possono fare le cose all’americana in Italia. La squadra è una partnership con i tifosi, è un poì diverso rispetto all’America. Le cose fondamentali come le prestazioni in campo e quelle fuori dal campo sono un fenomeno globale e quindi le nostre migliori pratiche le porteremo in Italia. Quando abbiamo fatto questo investimento ho invitato la famiglia Steinbrenner e i New York Yankees come nostri partner: questo per garantire che le migliori pratiche arrivino da New York e dall’America in Italia». 

Cardinale
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Sui diritti tv: «Ho lavorato molto nei media sportivi. Ci sono due strade: si può continuare a lavorare con le società media tradizionali oppure creare una propria media company. Con qualcuno come noi di RedBird in Serie A, questa seconda opzione è assolutamente da tenere in considerazione. Non so sarà così. Il mondo dei media sportivi è complicato. Dovremo trovare i modi giusti per massimizzare il valore dei nostri contenuti. C’è un grande interesse internazionale per la Serie A». 

Sugli investimenti americani in Italia: «Tra la Premier e il resto dell’Europa c’è una grande disparità. Se guardiamo in Europa ci sono solo due proprietari istituzionali investitori, vale a dire RedBrid e il Qatar a Parigi. In Inghilterra è molto diverso. Per questo per gli americani ci sono maggiori chance di investire in altri paesi come l’Italia rispetto all’Inghilterra. Ci sono tanti proprietari americani in Italia che merita di tornare ai vertici del calcio europeo. Il Milan ha il maggior numero di Champions League vinte dopo il Real Madrid. Dobbiamo tornare ai tempi in cui Berlusconi era proprietario e vogliamo farlo ora. Il mondo è cambiato e a me tocca trovare un nuovo modo per riportare in alto il Milan». 

Sulla crescita del Milan: «Non mi posso prendere il merito. E’ un lavoro di squadra. Elliott ha fatto un lavoro straordinario negli anni in cui ha guidato il Milan che ci ha portato ad arrivare fino a dove siamo arrivat ora. Il nostro sguardo è rivolto alla vittoria dello scudetto e andare più avanti possibile in Champions League. I nostri ricavi non sono mai stati così alti. Questo ci permette poi di mettere in campo la miglior squadra possibile per vincere». 

Sul nuovo stadio: «Lo stadio è una cosa importante per il Milan e per i tifosi. Voglio dare ai tifosi la prossima scala del calcio europeo. Se lo faremo con successo avrà un grande impatto anche sull’Italia. San Donato sarà il luogo in cui lo faremo. Tempistiche? Sarà un progetto quinquennale». 

Su Ibra: «Zlatan è una leggenda. Lo sto conoscendo, mi piace molto, è un leader nato. Abbiamo bisogno di più leader intorno a noi. Amo le persone che eccellono e che sanno restituire quello che hanno ricevuto. Abbiamo una squadra giovane, credo che uno come Ibra potrebbe essere molto efficace sia come consigliere per me, sia come leader per tutta la squadra. Dipende da lui, ma ne stiamo parlando. Credo ci siano molti vantaggi per noi».

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