Dichiarazioni
Saelemaekers, spunta un’indiscrezione: «Non voleva cedermi»
L’ex rossonero sul suo trasferimento al Bologna
Alexis Saelemaekers, giocatore del Bologna ex Milan, ha rilasciato un’intervista alla Gazetta dello Sport, durante la quale ha toccato vari temi. Ecco le sue parole:
Cosa insegna l’aver vinto uno scudetto? «A voler rivincere. Sa una cosa? Anche quando ventenne arrivai al Milan c’era una situazione simile a quella che vedo qui a Bologna, fatte le debite proporzioni: squadra con molti giovani bravi, alcuni giocatori esperti e voglia di crescere, progredire. Spero succeda anche qui: di sicuro credo che questa squadra sia forte, non solo per i risultati ma perché è stato fatto un mercato pazzesco. E nella società vedo un gran voglia di salire».
In un’intervista a un giornale belga ha detto: se ci fosse stato ancora Maldini al Milan io sarei ancora lì. «Spiego: prima che andasse via, io e lui parlammo e mi disse che non avrebbe voluto assolutamente cedermi. Tutto qua».
Come l’ha convinta Motta a scegliere il Bologna? «Ci siamo parlati: da un allenatore non ho mai ricevuto parole come le sue. Avevo perso la gioia, nell’ultimo anno di Milan non ho avuto tanto tempo per giocare né fiducia. Ero giù, ecco. “Tu sarai importante per me” mi ha detto in sintesi. Semplicità che mi ha ridato il sorriso. E fatto sentire quello di prima».
E al calcio come è arrivato? «Ho un fratello di dieci anni più grande, che però non è riuscito a sposare al meglio studio e calcio. Mio padre Luc non voleva che io giocassi, aveva avuto l’esempio non riuscito di mio fratello. Quando lui, Jesse, un giorno arriva a casa dicendo di essere entrato in una squadra, io comincio a protestare. Ho 11 anni e a papà dico: “Perché lui sì e io no?”. E papà: “Ma io voglio che studi anche il fiammingo”. Trovammo il compromesso e mi portò al Beersel Dragenbos, squadra fiamminga. Iniziai a giocare. Ma tutti, alla fine, parlavano solo francese, l’altra lingua…».
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