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Editoriali

Milan, la vittoria contro l’Hellas non deve essere di Pirro e la Champions…

Cosa dice il successo di ieri sera contro gli scaligeri in un San Siro inconsuetamente silenzioso

La vittoria del Milan di ieri sera non può e non deve rimanere fine a se stessa, in sostanza non deve essere considerata come una vittoria di Pirro. Della sfida contro gli scaligeri, squadra che non più tardi di una settimana fa, ha subito un’imbarcata dall’Atalanta, si salvano solo due cose. La prima, la più importante: i tre punti, che consentono al diavolo di rimanere in lotta zona Champions, visto anche il pareggio della Lazio contro il Napoli, la sconfitta della Fiorentina contro il Como e visto un derby d’Italia dal quale potrebbero arrivare ulteriori notizie positive.

CI PENSA SANTI MA… La seconda il gol decisivo di Gimenez, da attaccante d’area di rigore. E’ presto per giudicarlo, ma il suo impatto in Serie A, due gol in due partite, lascia ben sperare per il futuro. Al Milan manca da anni, dai tempi di Pippo Inzaghi, un centravanti di questo nome, sarà lui il nuovo goleador rossonero? Tutti lo vorrebbero. Ma il ricordo di Piatek invita alla prudenza, anche lui partì a razzo, salvo poi perdersi e finire nel dimenticatoio. Il suo gol arrivato in un momento chiave della partita ha riacceso un San Siro apparso spesso e volentieri assordantemente spento. La Curva Sud non ha mai smesso di tifare, ma il resto dello stadio, sembrava attonito, muto come se gli spettatori si trovassero dentro a un’aula cinematografica e non allo stadio a seguire la propria squadra del cuore.

GIOCO FERMO La svolta comunque è avvenuta con l’ingresso di Leao nella ripresa. Fino ad allora i pericoli creati dal Milan sono stati troppo pochi. Joao Felix si muove bene in mezzo al campo, ma arriva al tiro poche volte. La squadra di Conceicao spesso non cerca la giocata, non cerca di entrare in area, ma si limita a provare qualche occasione dalla distanza. E’ stato così contro il Verona, ma ancora più contro il Feyenoord. A proposito, martedì sera il ritorno del playoff di Champions League. Il primo crocevia della stagione.

IL RITORNO DI CHAMPIONS Il Milan è chiamato a rimontare l’1-0 dell’andata. Il diavolo è chiamato a evitare un’eliminazione che rappresenterebbe un colpo difficile da digerire. Gli ottavi sono l’obiettivo minimo e rimangono ampiamente alla portata di una squadra che nel mercato invernale ha attuato una rivoluzione non indifferente. Soprattutto vincere aiuta a vincere. I rossoneri possono ancora, classifica alla mano, pensare di raggiungere il quarto posto, senza dover ricorrere al salvagente del quinto posto (non così scontato visto il ranking italiano) ma per farlo dovranno avere una cosa che fino a questo momento è mancata: entusiasmo.

Ma l’entusiasmo passa anche dai tifosi, ma l’entusiasmo dei tifosi deriva dai risultati. Tradotto tutti dovranno fare la propria parte in una settimana da cui dipende gran parte del futuro del Milan e forse anche di Conceicao.
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