Dichiarazioni
Conceicao post Milan-Feyenoord: «La colpa è mia, non di Theo. Gimenez? Ha giocato rischiando di farsi male»
Le dichiarazioni del tecnico portoghese dopo Milan-Feyenoord
Intervenuto ai microfoni di ‘Sky Sport’, Sergio Conceicao parla nel post partita di di Milan-Feyenoord, match terminato per 1-1 (2-1 totale) e che sancisce l’eliminazione dei rossoneri in Champions League. Di seguito, le affermazioni di Conceicao: «La delusione è grande, siamo tutti arrabbiati: sapevamo di essere più forti. Abbiamo sbagliato a Rotterdam e abbiamopreparto questa per vincere: non si vedeva il modo in cui loro potessero arrivare alla nostra porta, noi abbiamo sbagliato il secondo gol in diverse occasioni. Di colpe ne abbiamo anche noi e adesso dobbiamo pensare al campionato: c’è il campionato, la Coppa Italia. Dobbiamo essere più forti e lavorare di più. Abbiamo giocato parecchio tempo senza un uomo a Zagabria e oggi: l’episodio di Theo ha cambiato la partita, fino a quel momento non avevano creato un’occasione».

Su Theo Hernandez: «Per me oggi una sconfitta. Negli anni precedenti hjo fatto cinque ottavi in sei anni con il Porto: ho fatto tanti di quegli errori che non potete immaginare. I miei giocatori anche fanno errori, ma la faccia di questa eliminazione è di Sergio Conceicao e non di Theo»
Gimenez perchè lo hai cambiato in inferiorità? «La decisione è mia. Lo ho perché lui è arrivato una settimana fa: se ti ricordi ha avuto un piccolo problema prima di arrivare. Ha giocato anche rischiando di farsi male. Perché non Abraham? In quel momento eravamo sotto di un uomo, eravamo più bassi: volevo ripartire. Sono le scelte mie, se poi non vinco mi mettono le valige in mano e vado via. Rispetto – afferma Conceicao – tanto le opinioni di chi ha giocato a calcio»
Qualche cambio si poteva anticipare? «Sì ogni allenatore vede la partita a modo suo. Cambiare per cambiare non vale la pena, io devo capire cosa possono dare in quel momento della partita»
Due espulsioni per ragazzate…: «Sicuramente c’è da migliorare su tanti punti e anche questo. Alle volte essere forti emotivamente è la cosa principale. Capisco la pressione di questi grandi club e all’interno c’è questro lavoro da fare: all’esterno l’ambiente non aiuta nemmeno i giocatori…»
Ancora su Theo Hernandez: «Lo conosco da tanto e so che lui può fare molto di più. Anche il suo allenatore può fare di più»


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