Notizie
Bergomi si difende: «Impossibile restare distaccati ieri sera. Avrei fatto lo stesso con Juve o Milan»
L’ex calciatore e attuale cronista si difende dalle ‘accuse’ per la telecronaca di Inter-Barcellona
L’Inter sbanca a San Siro e conquista la sua seconda finale di Champions League nel giro di tre anni. Al Meazza si è visto di tutto: prima il vantaggio di due gol dei nerazzurri, raggiunti dal Barcellona nel secondo tempo. All’88’ ancora i blaugrana in gol, con la marcatura di Raphina. Quando le speranze erano ormai minime, Francesco Acerbi – con le vesti da attaccante – pareggia 3-3 in pieno recupero. Si va ai supplementari, dove Davide Frattesi mette una pezza decisiva e la squadra di Inzaghi diventa la prima finalista di questa edizione di Champions League. Il match è stato raccontato in diretta dal collaudato duo di telecronisti Fabio Caressa e Beppe Bergomi, in chiaro su Tv8. E proprio la cronica di Bergomi che ha sollevato polemiche e critiche, per il suo modo sentito di parlare e di esprimersi. Al termine della partita, molti hanno ritenuto la sua telecronaca molto faziosa. Dalle colonne della ‘Gazzetta dello Sport‘, l’ex difensore dell’Inter ha voluto rispondere a questi commenti:

«Faccio telecronache da 25 anni e le critiche maggiori le ho ricevute proprio dagli interisti. Ho esagerato? Ma lei l’ha vista la partita? Incredibile! Come si fa a non farsi prendere dall’emozione? Lo stesso Fabio a un certo punto piangeva con me. Accanto a noi c’era Repice e ci siamo proprio detti che è impossibile rimanere distaccati».
Quindi avrebbe utilizzato gli stessi toni anche se l’impresa l’avessero fatta Juve o Milan? «Assolutamente sì. Anche se è chiaro che dopo una vita con la maglia dell’Inter qualche sfumatura ci può scappare. Forse la parata di Sommer su Yamal nel finale l’ho sottolineata troppe volte… Ma le racconto questo episodio. Nel marzo 2019 la Juve perde 2-0 a Madrid ma nel ritorno ribalta l’Atletico con una tripletta di Ronaldo e va ai quarti di Champions. La nostra telecronaca di allora aveva gli stessi toni di quella di ieri. Pensi che due giorni dopo sono a San Siro per Inter-Eintracht di Europa League e vengo accusato dagli interisti di essere filo juventino. Ormai – Bergomi afferma – ci sono abituato»
Ma il Barcellona si è davvero lamentato così tanto? «Dal primo minuto di gioco: Dimarco aggressivo su Yamal e tutta la panchina che scatta in piedi…»
Sugli altri episodi da moviola crede che il suo commento sia stato equilibrato? «Guardi, sul rigore che porta al 2-0 all’inizio avevamo detto che non c’era, poi solo in un replay si vede che Cubarsì non prende il pallone ma il piede di Lautaro. Sul rigore dato e poi tolto al Barcellona invece ho detto che c’era, ma che andava verificato se il fallo era dentro e fuori area. A Flick ho ‘tirato le orecchie’ dopo il gol di Acerbi perché chiedevano un fallo di Dumfries che non c’era assolutamente. La verità è un’altra…»
Ossia…? «Che faccio questo lavoro da una vita e che ho sempre cercato di essere professionale e rispettoso di tutti. Se ci sono in campo due italiane sono imparziale, altrimenti ci sta farsi trascinare anche dalle emozioni. Da casa è impossibile cogliere l’elettricità che può attraversare uno stadio in certe partite. E credo – Bergomi afferma – che ci stia trasmetterlo ai telespettatori»
LEGGI ANCHE: Da Milanello, Abraham torna in gruppo. Terapie per Fofana, Bondo e Sottil
