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Editoriali

Più che derby della Madonnina sembra quello della Mole

Fonseca – Milan

E’ arrivato il momento, il giorno in cui Milano si ferma. E’ l’ora del derby, è l’ora di Inter-Milan ma a onore del vero ad aspettare il fischio d’inizio con grande attesa sono solo i tifosi nerazzurri. I campioni d’Italia si presentano all’appuntamento con i favori del pronostico, superfluo ribadirlo.

SENSAZIONI Simone Inzaghi e i suoi sono reduci da un’impresa contro il Manchester City, il diavolo arriva al derby dopo una delle peggiori partite di Champions League della sua storia. Il Liverpool ha letteralmente preso a pallate la squadra di Fonseca e l’1-3 finale è sicuramente un risultato bugiardo. I reds se avessero segnato 6 gol non avrebbero rubato nulla. Ennesimo derby in cui il Milan si presenta come vittima sacrificale, nonostante non ci sia più Stefano Pioli in panchina. Ora alla guida della squadra si trova un allenatore che alla quinta giornata di campionato si trova già davanti a un bivio.

PREOCCUPAZIONI Formazioni sbagliate, una difesa che subisce sempre gli stessi gol: Leao, il giocatore più forte della rosa che platealmente rema contro l’allenatore. I tifosi non ne possono più di tutto questo ma un eventuale esonero dell’ex tecnico del Lille rappresenterebbe un mea culpa della società. Cardinale e Ibrahimovic hanno voluto Fonseca, lo consideravano l’uomo giusto per riportare il Milan a vincere trofei. Ebbene, risultati alla mano, le cose non sono proprio andate in questo modo.

TROPPO DIVARIO Dei derby persi dai rossoneri ormai si è perso il conto, tanto che quella della Mole sembra addirittura essere una stracittadina meno scontata di quella della Madonnina. Al derby succede sempre questo: l’Inter colpisce alla prima occasione, il Milan si disunisce, accusa il colpo e subisce l’imbarcata. Che stasera possa succedere qualcosa di inaspettato è calcisticamente parlando molto improbabile, se non addirittura impossibile. Poi parla sempre il campo, ma è lo stesso rettangolo di gioco ad aver più volte certificato l’abissale differenza che separa le due rappresentative di Milano. Da una parte Calhanoglu, Lautaro, Barella, Acerbi: giocatori che sanno leggere le partite e sanno come essere decisivi. Dall’altra Leao, Theo Hernandez, Tomori, capaci sì di belle prestazioni, ma spesso nulli nei big match.

SPERARE IN UN MIRACOLO Per vincere il derby occorre innanzitutto avere una società e una squadra che capiscano l’importanza di questa partita. Da una parte Marotta, uno che in fatto di vittorie ci ha costruito una carriera. Dall’altra uno che due anni fa prese a pesci in faccia Maldini e Massara, gli artefici della vittoria dello scudetto dei miracoli. Non c’è molto altro da aggiungere. La speranza del Milan è che si verifichi un altro miracolo, in modo da evitare l’ennesimo tracollo.

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